COLORE: FONDAMENTI TEORICI
Studiare i colori è impegnativo ma è necessario per conoscerli e scoprire come ottenere le tinte che desideriamo anche solo partendo da pochissimi colori di base. Questo è bene saperlo per non incorrere nel facile errore di cercare un preciso colore, quando invece potrebbe essere sufficiente mescolarne un paio tra loro per ottenere quel che serve e molto di più. Miscelare tra loro i colori permette infatti di ottenere una moltitudine di inflessioni cromatiche che rendono vibrante la superficie colorata.
Ottenere infinite tonalità e sfumature richiede occhi allenati in grado di scrutare curiosamente il soggetto da riprodurre. Richiede anche una certa maestria nella mescolanza dei colori e per questo è necessaria una buona conoscenza dei materiali con cui si lavora. Ruolo importante infine, è sicuramente quello delle mani che devono essere abili e in grado di dosare sapientemente dolcezza e vigore nella stesura del colore.
Solo lavorando e provando con costanza si possono imparare i trucchi del mestiere per diventare così dei veri “maghi” del colore!
TINTE “ACROMATICHE”
La tinta è la caratteristica principale del colore in quanto lo definisce. Tuttavia ci sono dei colori senza tinta, acromatici, come il bianco, il nero e il grigio. Questi non sono considerati colori anche se li troviamo nelle nostre palette. Il bianco e il nero sono i due poli opposti e tra loro una gamma infinita di grigi. Trovi un approfondimento nell’articolo: “Il chiaro-scuro e i valori tonali” e nell’articolo: “Colore: il chiaro-scuro”.
Tutti gli altri colori sono invece cromatici, ed è proprio il loro cromatismo che li caratterizza e li posiziona all’interno del cerchio.
COMBINAZIONE DEI COLORI
Alcuni di questi sono considerati fondamentali perché non derivano da altri colori, e dalla loro combinazione è possibile ottenere tutti gli altri. Sono conosciuti come colori primari e sono: il giallo, il rosso magenta e il blu di ciano.
Come accennato sopra, dalla loro combinazione è possibile ottenere tutti gli altri colori e in primis i cosiddetti colori secondari: l’arancione, il viola e il verde.
L’arancione si ottiene mescolando tra loro giallo e rosso magenta:
Il viola si ottiene mescolando tra loro rosso magenta e il blu di ciano:
Il verde si ottiene mescolando tra loro il blu di ciano e il giallo:
Infine, combinando i primari con i secondari si ottengono i colori terziari. La loro tonalità varia in base alle percentuali dei colori utilizzati. Se ad esempio serve un colore più chiaro basta aggiungere il relativo colore primario, o secondario più chiaro. Se serve più scuro, utilizzeremo il colore relativo più scuro. Inutile dire che la gamma possibile è infinita!
La distinzione relativa alla combinazione dei colori resta piuttosto teorica perché è difficile essere precisi con le miscele mentre si crea un’opera. È utile saperlo – è pur sempre parte di un linguaggio tecnico che identifica gli argomenti relativi al tema del colore, nello specifico – ma non è poi essenziale nella pratica.
E’ la sensibilità personale rafforzata dalla conoscenza maturata con l’esercitazione a determinare la scelta di un colore piuttosto che un altro.
USO DEI COLORI COMPLEMENTARI
I complementari sono formati da un colore primario e il colore secondario (formato dalla mescolanza degli altri due colori primari).
Ne parlo nell’articolo: COLORE: I COMPLEMENTARI.
Queste coppie di colori accostate formano il massimo contrasto cromatico e se usati vicini, nella loro purezza, è possibile realizzare un lavoro particolarmente “squillante”.
Al contrario, mescolati tra loro danno invece splendide tonalità neutre in grado di bilanciare composizioni anche molto colorate. Possono tornare utili specialmente nelle zone in ombra.