CARATTERISTICHE DELLE MATITE COLORATE ACQUERELLABILI
Le matite acquerellabili sono a tutti gli effetti delle matite colorate. La differenza sta nel legante utilizzato per creare la mina che è solubile in acqua. L’aggiunta di acqua permette ai pigmenti di fondersi egregiamente – tranne nel caso in cui le matite siano di scarsa qualità perché la traccia della mina tende a rimanere sulla carta. Anche la scelta di quest’ultima è comunque importante e per non trovarsi brutte sorprese è bene preferire una carta adatta all’uso dell’acqua.
In sintesi, quindi, a secco si comportano come matite colorate classiche ma diluendo il pigmento con l’acqua si stende il colore fino a ottenere effetti tipici della tecnica ad acquerello.
Come regola generale è bene sapere che l’aggiunta di acqua stempera i pigmenti del colore precedentemente steso. Per aggiungere nuovo colore bisogna aspettare che la superficie sia nuovamente asciutta altrimenti la punta della matita, una volta bagnata, rilascia una maggiore quantità di pigmento, sciolto proprio dall’umidità del foglio. Questo crea un segno molto marcato che non è più possibile sfumare. Se l’intento non è quello di lasciare delle tracce marcate, per un qualche effetto particolare, è meglio realizzare a secco le sovrapposizioni dei colori che desideriamo miscelare. Questo suggerimento è valido sia per ottenere nuovi colori sia per sfumare.
Come sempre, raccomando caldamente di fare delle prove prima di cimentarsi in un disegno vero e proprio. Testare i materiali prima di ogni utilizzo è sempre molto importante.
Negli esempi qui sotto ho fatto delle prove con quello che avevo a disposizione: Matite acquerellabili Faber-Castell, Bruynzeel e Primo
Le Faber-Castell hanno una buona qualità. La mina è dura quindi bisogna insistere con più passaggi per ottenere diverse gradazioni tonali.
Le Bruynzeel sono ottime. La mina è morbida pertanto rilascia più facilmente il pigmento. Richiede meno passaggi ma una maggiore sensibilità nella stesura per non caricare con troppo pigmento.
Le Primo sono dedicate ai bambini. La mina è dura e come si vede nell’esempio, il pigmento non si dissolve bene. Pur insistendo, continua a notarsi lo stacco della parte in cui è stato steso il colore da quella successivamente sfumata acquerellando.
Nell’esempio qui sotto ho fatto qualche prova con le stesse tre marche ma su una carta per acquerello di scarsa qualità. Le Faber-Castell e le Bruynzeel si comportano comunque bene. Le Primo hanno sempre lo stesso problema, non si dissolvono facilmente e provando a insistere si aggiunge anche l’inconveniente della carta che non tiene bene l’acqua e crea degli avvallamenti.
Imparare ad usare questa tecnica è divertente, soprattutto se poi ci si vuol dedicare ad utilizzare l’acquerello. Può essere anche una valida alternativa all’utilizzo delle matite classiche e matite pastello.
Come per gli acquerelli la caratteristica di questi materiali è la trasparenza. Il disegno sottostante dovrà pertanto essere leggero. In alternativa si può utilizzare una matita di grafite acquerellabile. Bisogna però tener conto che con l’acqua la grafite si amalgama al colore e questo potrebbe comprometterne la lucentezza.
Diversamente dagli acquerelli il cui impasto steso sul foglio una volta asciutto è riattivabile, ripassando con un pennello intriso d’acqua, questo non è altrettanto facile con le matite acquerellabili.
Con le matite acquerellabili è possibile disegnare anche su fogli scuri a scapito però della lucentezza del colore.
COME SFUMARE
Dal momento che per queste matite viene usata l’acqua per miscelare i colori, come abbiamo visto nei precedenti esempi, meglio utilizzare una buona carta adatta alla tecnica ad acquerello.
Negli esempi che seguono continuo ad usare una carta 100% cotone e le matite della Faber-Castell.
Come materiale di base consiglio, oltre al foglio e alle matite, di tenere due vasetti d’acqua: uno per diluire il colore, in cui l’acqua deve sempre rimanere pulita; l’altro invece per pulire il pennello, prima di utilizzarlo con un altro colore. Indispensabile anche munirsi di un fazzoletto o una pezza per togliere l’eccesso d’acqua dal pennello, prima di appoggiarlo sul foglio.
Nell’immagine qui sotto il materiale di base:
Volendo creare delle sfumature morbide conviene colorare in modo più intenso la parte dello spazio in ombra e lasciare bianca quella esposta alla luce. Questa verrà poi riempita sfumando il colore. L’impatto del pigmento diluito sarà molto più tenue e si verrà a creare una morbida gradazione tonale. Consiglio di non caricare con troppo colore la prossimità dei bordi per evitare di lasciare linee di confine troppo nette.
Per attivare il pigmento basta stendere il colore sul foglio e bagnarlo con il pennello intriso d’acqua. Importante che il pennello non grondi di liquido, quindi va tamponato su fazzoletto o pezza per toglierne l’eccesso, prima di cominciare a sfumare.
Nell’esempio qui sotto la fig. 1 riguarda la semplice stesura del colore a matita. Come visibile, la carta d’acquerello non è destinata ad essere saturata dal pigmento secco. Questa saturazione avviene in un secondo passaggio, stemperando la stesura con l’acqua, come risulta nella fig. 2.
Come già anticipato, se vogliamo rinforzare il colore steso e già sfumato con l’acqua, prima di procedere ad una nuova stesura bisogna aspettare che la superficie sia perfettamente asciutta. Per accelerare i tempi è possibile aiutarsi usando un phon per capelli.
Nell’immagine qui sotto ho fotografato i vari passaggi mentre realizzavo altre sfumature alla stessa sfera. Per creare un effetto più realistico ho usando anche matite più scure e com’è visibile, i passaggi sono molto morbidi. La fila di sinistra è quella in cui è stato progressivamente steso il pigmento a matita (fig 1-3-5) anche se si vede bene solo nel passaggio iniziale (fig 1)
.
Per sfumare due o più colori, basta sovrapporli e seguire lo stesso procedimento sopra descritto. E’ una questione di pratica: una volta conosciuta la resa delle nostre matite sarà più facile miscelare la giusta dose per ottenere questo o quel colore.
Qui sotto le tre matite e il pennello usate nell’esempio descritto