LE MATITE COLORATE CLASSICHE

CARATTERISTICHE DELLE MATITE COLORATE CLASSICHE

Le matite colorate sono composte da una mina interna che contiene proporzioni variabili di pigmenti colorati in polvere, mescolati con leganti a base di cera o olio e altri additivi.

Hanno il vantaggio di essere materiali puliti e semplici da utilizzare rispetto ad altri mezzi. Non richiedono grandi spazi per poter lavorare e nemmeno l’uso di odorosi solventi.

Vengono prodotte anche matite acquerellabili e matite colorate pastello, nonché mine colorate per matite meccaniche.

Per quanto riguarda le matite acquerellabili, in generale, non c’è differenza di qualità tra queste – che sono appunto idrosolubili – e le matite colorate a base di cera/olio, sebbene alcuni produttori le classifichino come meno resistenti alla luce.

Nell’articolo: TECNICHE DI COLORAZIONE ho fatto un riassunto generale sulle diverse caratteristiche delle matite colorate. Un primo approccio anche per orientarsi nell’eventuale scelta dando un’occhiata veloce ad alcune delle principali marche.

Ad ogni modo la loro qualità e di conseguenza anche il loro prezzo, dipendono principalmente dalla concentrazione di pigmento contenuto, dalla solidità alla luce di quest’ultimo, dalla morbidezza della mina e dalla qualità del legno che la avvolge.

La resistenza alla luce è fondamentale se i lavori vengono eseguiti professionalmente per essere venduti e dunque mantenuti integri il più possibile. Importante quindi che la qualità cromatica duri nel tempo.

La mina delle matite colorate è dura e questo permette di affilare per bene la punta senza correre facili rischi di rottura. È sufficiente un buon temperino.

La miscela a base di cera rende l’impasto più morbido rispetto alla miscela oleosa. La mina molto morbida è quindi ottima per sfumare e per la stesura di grandi campiture. Di contro queste matite si consumano più velocemente.

La composizione a base di olio rende la mina più dura, quindi mantiene la punta più a lungo. Ideale per lavori con tanti dettagli. Di contro la punta si rompe più facilmente.

Per entrambe risulta difficile stendere e rendere evidente un colore chiaro sopra uno scuro. Per questo motivo si procede alla stesura iniziando dal chiaro e procedendo con lo scuro. Molto importante, come per la tecnica ad acquerello, mantenere le parti bianche in partenza.

Queste matite possono mescolarsi tra loro creando nuove tinte e ciò avviene per sovrapposizione dei colori. Il procedimento da seguire dipende dal risultato che vogliamo ottenere. Questo infatti sarà diverso a seconda della sequenza con cui vengono stesi i colori.

Nell’esempio qui sotto vediamo come stendendo l’azzurro sopra il giallo (1) si ottiene un verde diverso da quello ottenuto facendo l’inverso, ovvero stendendo il giallo sopra l’azzurro (2)
Da sinistra verso destra ho alleggerito la pressione delle matite sul foglio in modo da rendere più leggero il colore sottostante. Osservando con attenzione è visibile il mutare delle tonalità di verde che vengono a crearsi semplicemente modificando la pressione esercitata.

Conviene sempre provare la resa su un foglio a parte prima di compromettere il disegno.

Per quanto riguarda la scelta della carta su cui disegnare è consigliato lavorare su un foglio ruvido, ma non troppo se vogliamo coprire bene il bianco della carta.

La pressione esercitata con la matita sul foglio è un aspetto molto importante da prendere in considerazione. Come con tutte le matite, anche con le colorate è possibile esercitare vari livelli di pressione.

Nella figura sottostante da sinistra verso destra è possibile vedere le differenti gradazioni tonali che possiamo ottenere semplicemente variando la pressione esercitata con la matita sul foglio.

Con una pressione molto leggera lo strato di colore è quasi trasparente. Si intravede parecchio il bianco della carta e questo rende la tinta molto delicata. Aumentando un po’ la pressione, lo strato di colore sottostante è sempre leggero ma più visibile rispetto al precedente.
Con una pressione più forte lo strato di colore diventa più intenso e calcando ancora di più il colore risulta decisamente molto più uniforme e marcato. Una bella differenza!

Il tipo di tratto da adottare dipende da cosa dobbiamo colorare, su che tipo di superficie stiamo lavorando e che il tipo di pattern vogliamo riprodurre. Nel riprodurre dei fili d’erba useremo tratti diversi rispetto a quelli che useremo per colorare una foglia.

La punta delle matite colorate rappresenta un aspetto molto importante. Non sempre è necessario averle perfettamente appuntite, anzi in alcuni casi conviene averle smussate.

La punta molto appuntita in genere serve per i dettagli e i contorni. E’ utile quando stiamo colorando vicino a una linea di confine, in zone in cui è necessario mantenere il colore all’interno di un certo spazio, oppure quando dobbiamo disegnare dei dettagli o dei piccoli particolari.

La punta smussata o molto smussata va benissimo per la colorazione in cui non è richiesto un tratto preciso, lontano dai bordi o anche per gli sfondi.
Nella foto seguente è possibile osservare alcuni tipi di punte. Dall’alto verso il basso: appuntite, smussate, molto smussate

COME SFUMARE

Prima di iniziare a colorare è sempre consigliato fare qualche prova pratica in un foglio a parte e prendere confidenza con la tecnica e con il materiale che andiamo a utilizzare.

Per sfumare un colore singolo, è sufficiente misurare la pressione della matita sul foglio come abbiamo già avuto modo di vedere con i precedenti esempi. Dove richiesto un colore intenso basta esercitare una maggiore pressione, mentre quando è meno intenso basta una pressione minore.

Per sfumare due colori o più colori è consigliato partire da quello più chiaro e sovrapporre poi quello più scuro, cercando di creare una sfumatura il più possibile  uniforme fra i due colori.

Nell’immagine qui sotto ho fotografato una breve sequenza:

Ci sono strumenti come il blender, che possono aiutarci nella sfumatura del colore.

Ma come funziona?

IL BLENDER

Il blender (termine inglese che significa “miscelatore”) è una matita con una mina incolore costituita da materiale diverso a seconda della marca. Ogni marca ha infatti il suo specifico blender perché, come abbiamo accennato sopra, le matite possono essere a base di cera o olio. Essendo fatto dello stesso materiale con cui è tenuto assieme il pigmento delle matite, ne scioglie quest’ultimo sul foglio e lo ridistribuisce.

A causa della texture della carta che stiamo usando, la stesura del colore non è mai uniforme: per quanto possa essere liscia, presenta sempre avvallamenti e creste sulle quali il colore si distribuisce in maniera diversa.

Per ottenere un effetto più uniforme è necessario passare più volte il colore oppure esercitare una maggiore pressione. Ma come abbiamo visto precedentemente, più volte viene passato il colore, più questo diventa carico e saturo causando magari un effetto diverso da quel che si desiderava ottenere.

In alternativa possiamo usare il blender passandolo sul colore in modo che il pigmento presente venga ridistribuito uniformemente tra gli avvallamenti del foglio.

Qui sotto un esempio: nella parte superiore, entrambi i colori sono stati miscelati con il blender. Il colore si ridistribuisce sul foglio, omogeneizzando la resa del risultato decisamente compatto. La trama della carta viene coperta.

Anche la sfumatura con il blender come visibile nell’esempio qui sotto risulta molto più omogenea.

E’ possibile ottenere un effetto omogeneo anche passando sul colore, la matita della tinta bianca. Come accade con la stesura del blender, il colore viene distribuito in maniera uniforme. E necessario sapere però che mentre il blender è incolore, la matita bianca tende invece a impallidire leggermente il colore sottostante.

Nella foto qui sotto è visibile la differenza di risultato ottenuto miscelando gli stessi colori sotto con il blender e sopra, a parte, con la matita bianca.

COLORED PENCIL SOCIETY OF AMERICA (CPSA)

Fino a poco tempo fa il mondo dell’arte trattava le matite colorate con meno ammirazione (e persino disprezzo) rispetto ad altri mezzi artistici. Tuttavia, la scoperta di nuove tecniche e metodi oltre alla formazione di organizzazioni autorevoli, sta consentendo alle matite colorate di competere con grande successo. La crescente popolarità di questo strumento come mezzo artistico ha dato il via infatti a moltissime organizzazioni e società per artisti in grado di creare delle vere opere d’arte.

Una di queste è la Coloured Pencil Society of America (CPSA), organizzazione senza scopo di lucro dedicata agli artisti maggiorenni che lavorano con questi strumenti.

Il CPSA non solo promuove l’arte della matite colorate, ma si adopera anche per stabilire standard di solidità alla luce per i produttori di questi strumenti.

SEQUENZA DI UN DISEGNO

In questa prima scheda:

1- L’immagine di riferimento in foto e le diverse prove colore.

2- Il primo abbozzo di disegno. Ho scelto di disegnare con il blu essendo un componente del verde, assieme al giallo. Il verde è già molto presente nel soggetto di partenza, è scontato e conoscendo come si comportano i colori tra loro è molto più divertente sperimentare.

In questa seconda scheda:

1- Al blu del disegno iniziale ho aggiunto del viola nelle ombre per aumentare il contrasto e “accendere” i toni gialli utilizzati poi per colorare le pere.

2- Particolare del frutto.

In questa terza scheda:

1- Ho scaldato l’ombra delle pere con una terra rossa.

2- Particolare del frutto.

In questa quarta scheda:

1- Una volta completato di colorare le pere è possibile vedere come il viola utilizzato per le zone in ombra sia stato amalgamato nella stratificazione di altri colori.

2- Per quanto riguarda il piano d’appoggio, ho scelto un viola tendente al rosso, per mantenere l’insieme “caldo”.

CONSIGLI

Nel disegno spesso la scelta del colore del foglio è legato al soggetto. Per cominciare a conoscere le dinamiche del colore, tuttavia consiglio di partire dal foglio bianco. In questo caso è Importante non usare nessun colore nelle parti di pura luce. Come per l’acquerello, anche per le matite colorate i punti di massima luce sono dati dal bianco del foglio. Contrariamente alla grafite, le matite colorate non si cancellano mai completamente. Semmai la gomma, sapientemente usata, mi serve per creare degli effetti soft, amalgamando i colori tra loro.